Storia
La storia della Passiata di San Diodoro ha inizio nell'estate del 1974.
Era l'anno dei Mondiali di calcio in Germania (rimasti famosi per le "chinagliate" che accompagnarono il flop degli Azzurri), ma era anche l'anno degli Europei di atletica a Roma, dove un irpino trapiantato al nord, tal Pippo Cindolo, si aggiudicava il bronzo dei 10.000 metri.
Si era anche nei primi anni in cui qualche jogger iniziava a corricchiare per le strade di città o di campagna, a volte attento ad evitare tanto le attenzioni indesiderate di quadrupedi abbaianti (dicasi di cani) quanto quelle di insofferenti bipedi motorizzati (dicasi di individui appartenenti alla specie umana, ma assai simili per indole alle peggiori bestiole di cui prima), spesso affetti da "avversione da vista di umanoidi in corsa".
In quell'estate di trent'anni fa su input di don Vincenzo Capozzi, giovane sacerdote di Apollosa arrivato da qualche mese nel nostro paese, la Pro Loco di San Marco dei Cavoti organizzò una trasferta in pullman ad Ariano Irpino, portando un nutrito gruppo di sammarchesi, composto da atleti, joggers o semplici camminatori, a partecipare ad una gara podistica di circa 13 km denominata "Quattro passi a Valleluogo".
Fu un'esperienza bellissima e coinvolgente (capirete così che anche chi scrive era della spedizione- nds).
Gli arianesi si rivelarono assai ospitali ed ottimi organizzatori, oltre che bravissimi atleti; ed anche il gruppo sammarchese fece la sua parte raccogliendo, oltre ad alcuni onorevoli piazzamenti, anche un premio speciale (di tipo gastronomico) per il gruppo forestiero più numeroso.
Il viaggio di ritorno fu impegnato in un brain-storming di eccezionale levatura in cui, oltre a fissare l'appuntamento per la consumazione del "premio", nacque l'idea di organizzare una manifestazione simile anche a San Marco.
Di lì a qualche giorno ci si riunì nella sede della Pro Loco, in Piazza Risorgimento, e fu deciso che l'imminente festa in onore di San Diodoro Martire, il santo protettore del paese, avrebbe visto il battesimo di una gara podistica.
Questa si sarebbe dipanata attraverso un impegnativo ma suggestivo percorso di circa 13 chilometri che, dalla centralissima piazza, avrebbe condotto i partecipanti in giro per le campagne sammarchesi per poi ritornare in piazza sbucando su via Roma, a mo' di "porta di maratona", dall'arco della cosiddetta "Fontanella".
Fu deciso che quella corsa dovesse avere un nome che la distinguesse dalle altre, come un marchio di tipicità : se San Paolo del Brasile aveva la sua "Corrida di San Silvestro", era ben giusto che San Marco dei Cavoti avesse la sua... la sua...!?! Su questo punto ci fu un po' di indecisione, finchè l'allora presidente della Pro Loco, il vulcanico Diodoro Li Nuci, ebbe l'ispirazione: si sarebbe chiamata "Passiata", o meglio "Passiata di San Diodoro"! Come non accontentarlo: era il presidente, e per giunta si chiamava Diodoro!!! Scherzi a parte, la proposta fu ritenuta "azzeccata" ed immediatamente accettata da tutti.
Ci si mise allora freneticamente all'opera per organizzare in quattro e quattr'otto, ma "come si doveva", la prima edizione della Passiata di San Diodoro!
Quella volta lì vinse Salvatore Cavoto, l'anno successivo fu la volta di Achille Costanzo, nel '76 prevalse il sottoscritto, nei due anni successivi si impose Franco Cavoto, che concluse la serie dei vincitori sammarchesi! Nel '79 arrivò primo D'Aloia, e l'anno successivo cominciò lo strapotere di Massimo Santamaria, autore di una quaterna. E poi tanti altri, tra i quali Capoccia, Greco, Pallini, Luce, Pastore, Repole, Panella, Rame..., senza dimenticare i tanti amatori, i "passiatori", e gli innumerevoli volontari che nel tempo hanno prestato la loro opera affinchè tutto procedesse "come si doveva"!
Ed eccoci così anche quest'anno, per l'ennesima volta, a cercare di rimediare, nel poco tempo che ci separa dalla seconda domenica di settembre, al consueto ritardo con cui ci mettiamo storicamente all'opera per organizzare una gara podistica "come si deve".
Speriamo di riuscirci anche questa volta.